È stata siglata una convenzione tra l’Università degli Studi di Messina e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), finalizzata alla formazione dei dipendenti della stessa Agenzia.
L’accordo prevede la partecipazione, tramite la tecnologia didattica dell’e-learning, degli impiegati dell’ANBSC a 40 ore di lezioni, impartite nell’ambito del Master di II livello in “Amministrazione e gestione dei beni confiscati alla mafia”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Ateneo, diretto dal prof. Giovanni Moschella.
Le lezioni, tenute da docenti universitari, magistrati e commercialisti esperti nella gestione dei beni sequestrati alla mafia, vengono trasmesse in video conferenza a tutte le sedi dell’Agenzia (Reggio Calabria, Roma, Palermo, Milano e Napoli). I dipendenti hanno così l’opportunità di arricchire le proprio conoscenze di tipo normativo e di affinare l’uso degli strumenti di analisi critica e di conoscenza dei fenomeni criminali e corruttivi.
Unime è stata ritenuta, quindi, all’avanguardia a livello nazionale rispetto a queste tematiche e l’accordo con l’Agenzia rappresenta un importante riconoscimento per tutto l’Ateneo.
“Si tratta – afferma il prof. Moschella – di un progetto pilota, che ci auspichiamo venga replicato con maggiore intensità ed esteso a tutti i dipendenti degli enti che si occupano di gestione dei beni confiscati”.
Il Master, diretto dal prof. Luigi Chiara, è rivolto ai componenti dell’Ordine degli Avvocati, dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, oltre che a neolaureati e professionisti del settore, con il riconoscimento del Tribunale e della Procura di Messina. Non prevede solo lezioni frontali, ma anche l’analisi di casi particolari ed attività di tirocinio.
“Siamo giunti – spiega il prof. Chiara – alla seconda fase del percorso del Master. Si è trattato di una scommessa, rispetto alla quale siamo stati ben supportati”.
Affidato ad Unime l’aggiornamento dei dipendenti dell’Agenzia per i beni confiscati alla mafia
Comunicato n. 130