Pubblicato su Nature Communications uno studio UnMe che apre nuove prospettive sulla comprensione delle dinamiche dei terremoti su scala globale

Comunicato n. 111

I proff. Barbara Orecchio, Debora Presti e Cristina Totaro, docenti del Corso di Laurea in Geophysical Sciences for Seismic Risk dell’Università di Messina, in collaborazione con ricercatori del CNR-IGAG e dell’Università di Palermo, hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications un nuovo studio (https://www.nature.com/articles/s41467-024-53234-0) sui meccanismi sismici che hanno interessato l’aerea tra Turchia e Siria, colpita da due devastanti terremoti di magnitudo superiore a 7.5 nel febbraio 2023

Lo studio, dal titolo Seismic slip channeling along the East Anatolian Fault illuminates long-term supercycle behavior (Autori: Andrea Billi, Fabio Corbi, Marco Cuffaro, Barbara Orecchio, Mimmo Palano, Debora Presti, Cristina Totaro), ha rivelato importanti scoperte riguardanti i meccanismi sismici della faglia Est Anatolica, situata in Turchia vicino al confine con la Siria. La ricerca, condotta in seguito ai due devastanti terremoti che hanno colpito la regione nel febbraio 2023 causando distruzione e circa 50.000 vittime, ha infatti evidenziato un comportamento sismico complesso e inatteso, legato a quello che potrebbe essere definito un “superciclo sismico”. I terremoti devastanti lungo la faglia Est Anatolica si innescano a grappoli spaziotemporali migrando da nordest a sudovest e formando supercicli lunghi fino a centinaia di anni.

Il team dei ricercatori attraverso l’analisi delle sequenze sismiche associate ai quattro terremoti principali più recenti (2010-2023), ha evidenziato come i terremoti nella parte nordest si concentrino lungo la superficie principale della faglia, potenzialmente innescando verso sudovest terremoti più diffusi e complessi, quali quelli devastanti del 2023. Simili evidenze sono emerse anche dallo studio dei terremoti distruttivi degli ultimi 2000 anni permettendo agli autori di identificare due potenziali supercicli lungo la faglia Est Anatolica. Ogni superciclo inizia con un grande terremoto nel nordest e, progressivamente, un numero crescente di eventi sismici si verifica verso sudovest lungo la faglia in studio. Questo schema temporale e spaziale, spiegato attraverso un processo denominato “canalizzazione dello slittamento sismico”, sembra essere la chiave per comprendere i meccanismi di questi supercicli e forse anche per prevederne l’evoluzione.

La pubblicazione ha coinvolto:

Andrea Billi, Fabio Corbi, Marco Cuffaro, Barbara Orecchio, Mimmo Palano, Debora Presti, Cristina Totaro, 2024. Seismic slip channeling along the East Anatolian Fault illuminates long-term supercycle behavior. Nature Communications) 15:8921, https://www.nature.com/articles/s41467-024-53234-0

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Su Nature uno studio sul cambiamento climatico, il prof. Aronica nell’equipe che ha coinvolto 35 gruppi di ricerca europei

Comunicato n. 235

I cambiamenti nell’entità delle alluvioni in Europa osservati negli ultimi decenni possono essere attribuiti al riscaldamento globale ed ai cambiamenti climatici. A dimostrarlo è uno studio internazionale coordinato dal Prof. Günter Blöschl, esperto di piene fluviali della Vienna University of Technology (Austria). Pubblicato sulla rivista “Nature”, lo studio ha coinvolto 35 gruppi di ricerca europei di diversi Atenei tra i quali l’Università di Messina con il Prof. Giuseppe T. Aronica, il Politecnico di Torino, l’Università di Padova, l’Università di Bologna, l’Università di Napoli Federico II e l’Università di Roma Tre. 

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Giornata di studio su “Le religioni contemporanee”

Comunicato n. 299

Si svolgerà giovedì 21 novembre, alle ore 9, una Giornata di studio su “Le religioni Contemporanee”. All’incontro, organizzato dalla rivista “Polifemo” specializzata anche in religioni del XXI secolo, interverranno il prof. Fabio Mora, direttore della rivista e  docente del Dipartimento delle Civiltà antiche e moderne, ed i professori Luca Baraldi, Giuseppe Gembillo, Giuseppe Langella ed Enrico Morini.

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