L’Università di Messina, con la prima approvazione da parte del Senato Accademico ed il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione entrambi espressi all’unanimità, nelle sedute di giovedì e di stamane (sabato 27), si appresta a completare la prima fase del processo di riforma iniziato lo scorso gennaio con l’avvio delle consultazioni per le modifiche statutarie. A due anni dall’entrata in vigore dello Statuto, infatti, l’amministrazione ha avvertito l’esigenza di arricchire il precedente testo con le esperienze maturate in questi mesi.
Dopo avere raccolto dall’inizio dell’anno i contributi della comunità accademica, il gruppo di lavoro composto dal prof. Antonio Saitta, Pro-rettore con delega alla Legalità, alla Trasparenza e ai Procedimenti Amministrativi e dal prof. Giovanni Moschella, componente del Senato Accademico e Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, che ha operato in piena sinergia con il Rettore e con l’apporto della Direzione Generale, ha portato all’attenzione degli organi accademici la bozza definitiva.
Le principali novità riguardano la riduzione a 12 del numero dei Dipartimenti rispetto ai 21 attuali, affinché tutti i Direttori possano far parte del Senato e l’elezione diretta dei componenti interni del Consiglio di Amministrazione.
Approvata, poi, l’autoriduzione del mandato del Senato Accademico – da 4 a 3 anni – che rimarrà in carica sino al 30 settembre 2015 (ad eccezione dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo che rimarranno in carica fino alla scadenza naturale del mandato), proprio per consentire l’avvio della riforma.
Deliberata, altresì, l’estensione del diritto di voto per l’elezione del Rettore e dei direttori di Dipartimento a tutti gli studenti, i dottorandi, gli assegnisti e gli specializzandi (e non più solo ai loro rappresentanti), con voto conteggiato nella misura del 30% del numero complessivo dei rappresentanti delle suddette categorie in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione e nei Consigli di Dipartimento. È stata, quindi, incrementata la percentuale, che in una prima bozza era fissata al 15%. Su questo punto hanno espresso parere contrario 4 studenti in Senato e uno in Consiglio di Amministrazione. Aumentata anche la percentuale del “peso” del voto del personale tecnico-amministrativo, ora al 25% contro il 20% previsto dallo Statuto vigente.
Per ciò che concerne la composizione del Senato Accademico, viene prevista la costituzione di tre macro-aree scientifico-disciplinari (Scienze, Scienze della vita e Scienze economico-giuridico-umanistiche), per determinare la rappresentanza dei professori e dei ricercatori.
A questo punto, per rendere definitiva la modifica, occorrerà un nuovo passaggio nella prossima seduta del Senato Accademico, oltre al definitivo controllo ministeriale.