Venerdì 12 maggio 2017 alle ore 14,30, presso l’Aula Magna della Corte d’Appello (Procura della Repubblica, Tribunale di Messina) si svolgerà un corso di formazione sul tema “La Geologia Forense”, organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura – formazione decentrata, Corte d’Appello di Messina insieme all’Università di Messina.
Il corso, coordinato dal dott. Eugenio Fiorentino, dalla dott.ssa Rosanna Casabona della Procura della Repubblica di Messina e dalla prof.ssa Roberta Somma dell’Ateneo peloritano, è rivolto ai magistrati di primo e secondo grado del distretto della Corte d’Appello di Messina ed alle Forze dell’Ordine.
Prenderanno parte all’iniziativa esperti italiani del settore con ampia esperienza sull’argomento (Orazio Barbagallo, Roberta Bottaro, Gioacchino Calapai, Vincenzo Carullo, Rosanna Casabona, Maria Cascio, Filippo Cucinotta, Dario Miraglia, Giacomo Risitano, Roberta Somma, Massimiliano Silvestro). Contribuirà al corso in FAD anche Hilkka Hormila (già Istruttore Capo e Responsabile unità cinofila ricerca resti umani, The Police College of Finland Police Dog Training Centre, Finlandia).
Il corso si propone di fornire un aggiornamento sui principi e le tecniche scientifiche su cui si basa la Geologia Forense, settore delle scienze forensi nato oltre un secolo fa. Partendo da importanti casi giudiziari svolti in varie parti del mondo (caso Moro, Camarena, etc.), il corso affronterà, in particolare, l’approccio con cui il geologo forense reperta la scena del crimine, sceglie le tecniche analitiche più appropriate da svolgere alla microscala sulle evidenze fisiche repertate (terriccio, minerali, etc.) e/o individua le prospezioni geofisiche più idonee al fine di indagare alla macroscala i caratteri del sottosuolo per evidenziare la presenza di sostanze inquinanti o di cadaveri/oggetti (armi, refurtiva, etc.) sepolti, correlati a un evento delittuoso. Considerato l’elevato numero delle persone scomparse, i cui resti potrebbero essere stati occultate nel sottosuolo, particolare attenzione sarà inoltre dedicata alle tecniche all’avanguardia per la ricerca di cadaveri sepolti che prevedono l’uso di un approccio pedologico, geomorfologico/remote sensing, geofisico (metal detector, GPR, etc.) e la redazione delle carte di priorità di ricerca (GIS-based RAG map) su cui la prof.ssa Somma sta concentrando la propria attività scientifica di ricerca da qualche anno. Il corso si concluderà infine delineando il quadro delle attività svolte in questo ambito dalle Forze dell’Ordine ed Istituti di vari Paesi (FBI, ENFSI, Polizia Scientifica, etc.) e invitando a un serie di riflessioni con l’auspicio che, viste le potenzialità della geologia forense nella risoluzione di casi giudiziari riguardanti crimini contro la persona (omicidi, rapimenti, etc.) e il patrimonio (danneggiamento monumenti, etc.) e i reati ambientali (disastro ambientale, inquinamento, traffico rifiuti, etc.), possa esserci in futuro un maggiore numero di reati gravi o di casi di occultamento clandestino, risolto grazie a una maggiore sinergia tra Autorità inquirenti, Forze dell’Ordine ed esperti in geoscienze forensi.
Per informazioni è possibile rivolgersi alla Prof. Roberta Somma: cell. 339/3652672, email: rsomma@unime.it