Con riferimento alle più recenti affermazioni di un candidato al vertice dell’Ateneo, il Rettore ritiene utile precisare alla Comunità accademica di aver sempre tenuto, sia nei confronti di quest’ultimo che degli altri candidati, un comportamento corretto, lineare e rispettoso delle iniziative da loro assunte. E ciò anche quando, in qualche caso, sono state dette cose inverosimili, i toni utilizzati hanno superato quelli della normale dialettica su tematiche di interesse accademico e ci si è spostati sul piano dell’attacco personale.
Il Rettore non intende cedere alla tentazione di replicare puntualmente alle ultime dichiarazioni e ad altre gratuite esternazioni, per il senso di responsabilità istituzionale che ha sempre caratterizzato il proprio operato e con la consapevolezza di quanto sia necessario evitare di alimentare inutili e sterili polemiche. Lo stesso ritiene tuttavia doveroso ribadire che i vertici dell’Ateneo hanno continuato a lavorare, con il consueto impegno e con indiscutibili risultati noti a tutti, per portare a termine il percorso avviato ad inizio mandato, voluto e condiviso dalla intera collettività accademica, nell’interesse esclusivo di quest’ultima e, soprattutto, degli studenti.
È, piuttosto, auspicabile che gli aspiranti alla carica di Rettore formulino presto idee concrete e presentino programmi validi sui quali finalmente aprire un confronto reale, dimostrando così ciascuno, con la propria storia personale, con il proprio credito scientifico, con le proprie capacità e competenze, quale contributo costruttivo possono ed intendono offrire al servizio dell’Ateneo e del suo futuro.
Il Rettore ritiene necessario, infine, rassicurare la comunità accademica circa la piena legittimità della propria azione di governo e del proprio operato alla guida dell’Ateneo, anche in questo ultimo scorcio di mandato. Del tutto infondate e prive di pregio giuridico appaiono le notizie di segno opposto diffuse ancora di recente, frutto di una non corretta lettura di norme esistenti ritenendole erroneamente applicabili al Rettore in carica ed a prescindere dal merito. Ciò è tanto vero che le stesse non sono state condivise dal Ministro, nonostante le reiterate sollecitazioni, di quanti, per fortuna pochi, ritengono più comodo evitare ogni serio dibattito e spostare altrove l’attenzione, perdendo l’occasione di farci conoscere compiutamente i loro progetti.