In riferimento all’articolo dal titolo “Scuole di specializzazione medica bocciate, D’Uva: situazione gravissima”, pubblicato in data 13 marzo su Tempostretto, di seguito la precisazione del Prorettore vicario dell’Università di Messina, prof. Emanuele Scribano.
“Quanto ai trasferimenti degli specializzandi, si tiene a precisare che non può in alcun modo imputarsi all’Ateneo di Messina una condotta pregiudizievole verso quei corsisti che hanno richiesto di trasferirsi presso Scuole di altre Università.
In relazione alla specifica evenienza la linea dell’Ateneo, che ha peraltro trovato conferma nell’ordinanza del TAR Lazio n. 11061/2017, è stata quella di evadere tutte le domande di trasferimento pervenute facendo corretta applicazione, in assenza di specifica normativa nazionale, delle indicazioni al riguardo fornite dall’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica, che, si rammenta, è l’Organo istituito presso il MIUR con il compito, tra l’altro, di definire i criteri e le modalità per assicurare la qualita’ della formazione, in conformità alle indicazioni dell’Unione europea.
Inoltre, come lo stesso MIUR ha avuto modo di chiarire formalmente, gli specializzandi iscritti alle Scuole di Specializzazione non accreditate potranno regolarmente e validamente proseguire presso di esse gli studi fino al completamento del loro ciclo formativo (diversamente, del resto, ne sarebbe stata disposta la chiusura).
Quanto infine al contenzioso in atto sul mancato accreditamento di nove Scuole di specializzazione, la pronuncia di incompetenza del TAR Lazio in favore di quello di Catania non sposta minimamente i termini della questione: l’Ateneo continuerà a sostenere le ragioni delle proprie Scuole di Specializzazione davanti al diverso organo giurisdizionale investito della relativa questione”.