Un’Aula Magna gremita di studenti, giovani appassionati e docenti ha ospitato il regista e attore Edoardo Leo che ha fatto tappa anche all’Ateneo di Messina per portare avanti il suo Masterclass Tour nelle Università italiane e interagire con gli studenti e le studentesse sui temi caldi del suo ultimo film “Non sono quello che sono” tratto da “Otello” di W. Shakespeare.
All’evento, inaugurato dai saluti istituzionali della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, il regista capitolino ha dialogato con il prof. Fabio Rossi, ordinario di Linguistica italiana del nostro Ateneo, rispondendo ad alcune domande della platea.
Edoardo Leo ha scelto di rileggere la tragedia shakesperiana in chiave moderna, ambientandola nei primi anni Duemila ed esaminando meticolosamente argomenti di grande attualità come il razzismo, la gelosia, la violenza di genere. L’obiettivo del progetto, attraverso l’analisi e la rilettura cinematografica di “Otello”, è quello di trasmettere ai giovani un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona attraverso l’inedita trasposizione in dialetto romanesco e napoletano di un grande classico senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folli rivalità. I presenti in Aula Magna hanno potuto, così, esplorare lo stretto legame tra testo letterario e indagine sociologica.
Il Masterclass Tour – organizzato da Cineventi, patrocinato dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane e dalla CRUI – precede l’uscita del film nelle sale che avverrà il 14 novembre per Vision Distribution. Il talk è stato moderato dalla giornalista della Gazzetta del Sud, Natalia La Rosa.
“È bellissimo vedere un’Aula così piena di giovani – ha detto la Rettrice – ed è un onore poter ospitare eventi di tale rilevanza culturale e sociale, con un attore e regista che ha dedicato la sua vita a affrontare temi di enorme rilevanza. Leo era stato a Messina già 10 anni fa in occasione della presentazione di ‘Smetto quando voglio’ ed oggi ci ritorna per rivolgersi agli studenti e parlare con loro di una grande opera in chiave moderna. Attraverso eventi come quello odierno speriamo di poter stimolare i giovani al raggiungimento di un cambio culturale radicale in grado di sradicare la violenza di genere dalla cronaca quotidiana e non solo. Qui in Aula c’è la sedia di ‘Posto occupato’, simbolo della campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne a cui la nostra Università ha aderito da tempo. Desidero ringraziare i presenti e quanti hanno lavorato a questa iniziativa, in particolare la prof.ssa Vittoria Calabrò, Presedente del CUG, per il suo costante supporto organizzativo”.