Questo pomeriggio, la Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, ha ospitato la presentazione del nuovo libro dell’agente e produttore dello spettacolo Lucio Presta, dal titolo “Nato con la camicia”. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle attività del CdL in “Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, ed ha coinvolto anche alcuni studenti del DAMS. Il libro, a forti tinte autobiografiche, è stato scritto a quattro mani con la collaborazione della coautrice e cugina Annamaria Matera. Successivamente ai saluti istituzionali del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e del Direttore del Dipartimento DiCAM, prof. Giuseppe Giordano, ha dialogato con l’autore il prof. Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione.
“Ringrazio Lucio Presta – ha detto il Rettore – per la sua presenza e sono certo che non si sottrarrà alle domande dei ragazzi. E’ un uomo del Sud che inizia la sua storia parlando di un momento difficile, che, nel corso della sua vita, ha comunque contribuito a rendere forte il legame con la sua Cosenza. Nella città ha costruito realtà importanti, con i ragazzi dell’Università che lo hanno seguito a Roma; oggi alcuni di loro fanno parte del suo team. Sono sicuro che i nostri giovani studenti di Scienze dell’Informazione e del DAMS potranno visitare la sua impresa. La storia di Lucio Presta è quella di un’Italia che ci piace raccontare e conoscere”.
“Noi docenti – ha commentato il prof. Giordano – abbiamo il dovere di educare i nostri ragazzi anche mostrando loro validi esempi di vita. Grazie a questa iniziativa gli studenti qui presenti potranno allargare i loro orizzonti e comprendere che spesso il mondo dello spettacolo non è solo ciò che si vede all’esterno ma dietro c’è molto di più: storie di uomini e di donne che spenta la telecamera sono persone normali, come ciascuno di noi. Mi auguro che questa iniziativa sia l’inizio di una intensa collaborazione che possa portare giovamento ai nostri studenti”.
Ho scritto questo libro – ha dichiarato Lucio Presta – spinto dal desiderio fortissimo di raccontare una persona così diversa da quella percepita dall’opinione pubblica e da quello che è il mio mondo. Lo dovevo ai miei figli. Sono partito dalla curiosità di conoscere cosa fosse successo la notte della mia nascita, ovvero, cose terribili e straordinarie nello stesso tempo, che mi hanno regalato una vita meravigliosa pur partendo da un forte dolore. Poter condividere con gli altri la possibilità di dimostrare che da un dolore può nascere una storia bellissima era davvero necessario; potevo raccontarlo solo in prima persona. E’ come se qualcuno, spero con tutto il mio cuore che sia la mia mamma, si sia divertito a mettere insieme i pezzi della mia vita”.
“Nato con la Camicia” è uno specchio che riflette l’uomo Lucio Presta, lasciando da parte il professionista dello spettacolo. Nero su bianco, viene trascritta la storia della sua nascita, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1960 in cui perse la madre, e poi ancora il rapporto difficile con il padre, le donne della sua vita, capaci di comprendere che dietro al professionista inflessibile si cela un uomo fragile che non ha mai realizzato il sogno di ricevere il bacio tanto desiderato della mamma, il fortissimo legame con don Bruno, da lui stesso definito come un padre, che si è interrotto nei primi anni Settanta, quando il sacerdote ha lasciato il collegio salesiano di La Spezia per svolgere la sua missione a Timor Est (dove, innamoratosi di una crocerossina, ha dismesso il saio per sposarla ed avere due figli), e si è rinsaldato quarant’anni dopo, quando l’ormai ex don Bruno è divenuto traduttore dello spettacolo ‘L’ultimo del Paradiso’, con Roberto Benigni.