Si sono aperte stamane le porte dell’ex Banca d’Italia, recentemente acquisita al patrimonio dell’Ateneo peloritano. Si è trattato del primo ingresso nell’immobile a pochi giorni dalla consegna delle chiavi avvenuta lo scorso 9 luglio. All’apertura dei cancelli era presente la squadra di governo dell’Università messinese, composta dal Rettore, dai Prorettori, dai Direttori dei vari Dipartimenti e dai Delegati.
A questi ultimi si sono recentemente aggiunti, con le rispettive deleghe: i proff. Scolastica Serroni, associato di Chimica fisica (Didattica Area tecnica scientifica); Valentina Prudente, ricercatore di Diritto amministrativo (Rapporti con le Società partecipate); Demetrio Milea, associato di Chimica analistica (Horizon 2020); Luisa Pulejo, ordinario di Economia aziendale (Bilancio sociale d’Ateneo); Sabrina Conoci, ordinario di Fisica della Materia (Terza Missione); Marina Trimarchi, associato di Fisica nucleare e subnucleare (Editoria d’Ateneo e divulgazione scientifica).
Ha partecipato all’’incontro anche l’ing. Angelo Di Dio (ex tecnico di fiducia dello storico edificio) il quale ha tracciato una cronistoria del Palazzo e guidato la visita dei vari saloni.
“L’evento di oggi – ha detto il Rettore – testimonia che la scelta di puntare sull’acquisizione dell’ex Filiale della Banca d’Italia si è rivelata giusta ed oculata per l’Ateneo di Messina. Sin dall’inizio del suo operato questa Amministrazione, in carica da soli 2 anni, ha puntato sui fatti e l’acquisizione di questo edificio storico, senza dubbio lo è. Adesso, il nostro impegno proseguirà per consegnare a tutta la città, non solo alla comunità accademica, questa splendida struttura che in futuro ospiterà un Polo museale, una biblioteca per gli studenti ed i centri di ricerca che finalmente potranno convergere insieme all’interno dello stesso luogo. Penso, ad esempio al Cerisi, al Centro Studi sulle Mafie dell’Ateneo e non solo. Verrà anche ospitata una raccolta personale della prof.ssa Teresa Pugliatti che ha donato ad UniMe circa 25 mila volumi, album fotografici e scritti autografi personali, nonché una ricca corrispondenza privata con storici dell’arte e personalità italiane e straniere”.
Il prof. Cuzzocrea, inoltre, si è soffermato anche sul recente rapporto Censis che prende in esame l’a.a. 2018/19: “Dai dati forniti – ha affermato – risulta che l’Università di Messina abbia avuto un calo in relazione agli indicatori di strutture e borse. Riguardo alle strutture, mi preme sottolineare però che, nel rispetto degli impegni presi con il corpo elettorale e le famiglie dei nostri studenti, abbiamo scelto di rendere noti solo i posti e gli immobili effettivamente disponibili per l’utilizzo, escludendo quelli attualmente in ristrutturazione. Sin dal nostro insediamento abbiamo posto l’accento sulla necessità di ammodernare alcune aule, laboratori e plessi nei vari Poli. Sulle borse vorrei sottolineare che il dato è inficiato dalla diminuzione delle borse di diritto allo studio erogate da parte dell’ERSU. Il rapporto Censis non contempla, però, che UniMe ha alzato la No Tax Area sino a 23 mila euro, concedendo, perciò, agli studenti idonei ma non beneficiari di borsa, di essere esonerati dalle tasse”.