Ha preso il via, presso l’Aula Magna del Rettorato, la due giorni del Convegno “Studio et ingenio” in ricordo del prof. Gioacchino Francesco La Torre.
I lavori della giornata inaugurale sono stati aperti dal Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e dal Direttore del Dipartimento DiCAM, prof. Giuseppe Giordano. Inoltre, alla presenza dei familiari del compianto docente di Archeologia Classica scomparso un anno fa, sono stati presentati due volumi intitolati “Quaderni di Archeologia” (a cura dell’Università di Messina, Fabrizio Serra editore – 2023) e “Alla memoria di Francesco” (a cura di Stefano Bruni e Lucio Fiorini, Collana Mousai, Edizioni Ets – 2023). Nell’arco delle due giornate ci saranno sei sessioni dedicate; l’ultima traccerà un ricordo dell’attività di ricerca archeologica svolta dal prof. La Torre in Grecia.
“La fotografia scelta per la locandina del convegno – ha detto il Rettore – non poteva essere più bella. Ritrae il prof. La Torre immerso nella natura a fare ciò che amava. Siamo ormai vicini alla tanto agognata inaugurazione del rinnovato Dipartimento DiCAM, i mobili sono già in viaggio e sono felice di poter annunciare che l’edificio verrà intitolato proprio a Gioacchino, che oggi ricordiamo qui in Aula Magna. Manca molto, per le sue immense doti umane, per la sua inscalfibile calma e per la sua incredibile capacità di incidere, con garbo e fermezza, nella ‘battaglia accademica’ intrapresa in questi anni. Aveva, in particolare, la ferma volontà di cambiare il volto della didattica ed aveva manifestato la sua piena dedizione all’Università in fermento. A tutti ha insegnato tantissimo, non solo per quanto riguarda la ricerca archeologica che abbiamo intenzione di finanziare in maniera sempre più copiosa. Mi ha colpito molto per la sua signorilità e per il suo attaccamento alla causa di UniMe. Il suo forte esempio è più che mai attuale, io stesso ho imparato molto da lui e sono contento di averlo potuto conoscere ed apprezzare”.
“Per riallacciarmi a quanto annunciato dal Rettore – ha aggiunto il prof. Giordano – sono particolarmente lieto che stia arrivando in porto la ristrutturazione del DiCAM e sono felice che l’edificio venga intitolato al prof. La Torre. Chi ha avuto la fortuna di incrociarlo porta con sé, ogni giorno, i suoi insegnamenti. Ci siamo conosciuti nel 2001 ed abbiamo vissuto 21 anni in cui l’Università è stata protagonista di un sempre più vorticoso cambiamento, in termini di approccio, di didattica e non solo. Ogni scambio con lui racchiudeva un messaggio rasserenante ed allo stesso tempo incisivo che lo rendeva unico. La scuola di archeologia ha attecchito qui a Messina grazie ai semi che egli stesso ha innestato. È sempre stato dedito al suo lavoro ed anche un eccellente maestro di giovani, guidati con sapienza alla scoperta della loro vocazione. Credo che le giornate di studio, che lui amava tanto, rappresentino la maniera migliore per onorarlo. Saranno due giorni intensi che vivremo nel suo nome”.
Al convegno, anche nella giornata di domani, prenderanno parte colleghi, studiosi e amici del prof. La Torre.