Si è svolta questo pomeriggio, presso l’Aula Magna del Rettorato, la Cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Si è trattato della prima celebrazione, in assoluto, organizzata dall’Accademia per dare inizio alle proprie attività.
Ospite d’onore della manifestazione è stato il prof. Massimo Cacciari il quale ha tenuto una Lectio inauguralis intitolata “L’Europa necessaria”.
Prima dell’inizio della Cerimonia, a cui hanno preso parte anche il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e il Vicepresidente dell’Accademia Peloritana, prof. Giovanni Cupaiuolo, è stato osservato un minuto di raccoglimento in ricordo del prof. Filippo De Luca, scomparso di recente. In seguito il Coro d’Ateneo ha intonato l’Inno di Mameli.
“Per l’Ateneo – ha detto il Rettore – l’attività dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti è molto importante e preziosa. Ringrazio i membri delle Accademie presenti e, in particolare, il prof. Cupaiuolo per il suo impegno. Stiamo studiando nuove possibilità per dotare l’Accademia di una forma giuridica più forte e consolidata. Abbiamo istituzionalizzato la Cerimonia inaugurale dell’Anno Accademico per testimoniare questa volontà di rafforzamento”.
“Quella di oggi – ha commentato Cupaiuolo – è la prima manifestazione pubblica sull’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Non vi è un vero e proprio protocollo, avrei dovuto commentare le iniziative svolte fin qui, ma sarò breve per dare la parola al prof. Cacciari. Voglio ringraziare il Rettore, lo staff e tutti gli amici dell’Accademia che hanno reso possibile questo evento importante, nel 290° anno dell’Accademia Peloritana.
“Ringrazio – ha dichiarato il prof. Cacciari – il Rettore, l’Accademia ed i colleghi docenti per l’invito. La mia sarà una conversazione e non una lezione perché, per un tema così complesso, nessuno può ergersi a maestro. Non esistono ricette facili per raddrizzare la situazione attuale di forte crisi. Per le nuove generazioni l’Europa necessaria deve essere un compito, da svolgere nella miglior maniera possibile per un futuro virtuoso. L’Europa, per essere necessaria, deve adottare politiche di sviluppo, di innovazione, di ricerca convergenti e coordinate, per non ridursi ad un insieme di piccole province degli spazi commerciali dominanti, cioè U.S.A., Russia e Cina. Lo stesso ragionamento deve avvenire per le politiche fiscali ed istituzionali; la governance, nella sua dimensione principale, ovvero quella del Consiglio, deve superare il concetto dell’unanimità per risolvere le questioni importanti, come ad esempio l’immigrazione. L’Europa necessaria può divenire possibile grazie ai giovani che, per cambiare le cose, devono trarre insegnamento dagli errori delle generazioni precedenti. Queste ultime hanno fatto il loro tempo, con diversi limiti culturali e politici che non sono più accettabili”.