Il Prof. Luigi Liotta del Dipartimento di Scienze Veterinarie fa parte di un gruppo di ricerca internazionale per la definizione del genoma delle razze canine italiane, del team, coordinato dalla Prof.ssa Elaine Ostrander del National Institute of Health di Bethesda in Maryland (USA), fanno parte anche i Dipartimenti di Medicina Veterinaria di Milano e di Sassari, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari di Bologna e l’Area di Genetica della Conservazione dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca Agroambientale di Ozzano Emilia.
GiĆ pubblicati sulle riviste āAnimal e āEcology and Evolutionā due articoli che identificano per la prima volta la diversitĆ genomica di 23 razze canine italiane, 16 ufficialmente riconosciute e 7 in corso di riconoscimento, e le loro interazioni evolutive con altre 161 razze canine diffuse sul territorio mondiale. Lo studio del genoma delle razze da pastore ha permesso di individuare le antiche origini comuni dei cani dell’Europa e del Nuovo Mondo, inoltre, il genoma di altre razze ha dimostrato lāesistenza di scambi genetici con il Medio Oriente. In particolare, lo studio genomico dei cani da pastore dell’Italia centrale e meridionale ha permesso di ricostruire i possibili antichi percorsi di transumanza delle greggi che sorvegliavano, fornendo quindi anche interessanti informazioni di carattere storico e culturale. I risultati ottenuti aprono quindi nuove e interessanti prospettive per lo studio della biodiversitĆ delle razze canine italiane, per la loro salvaguardia e per il riconoscimento etnico e il recupero di popolazioni locali come il nostro Mastino Siciliano o cane di Mannara. I laboratori di ultima generazione dellāUniversitĆ di Messina in dotazione a Unimelab permettono di studiare le informazioni genomiche e mettere a punto ricerche utili per la conoscenza e la valutazione delle patologie su base ereditaria, rappresentano quindi un idoneo strumento di miglioramento genetico.