Stamane l’Aula Magna del Rettorato ha ospitato il Premio Nobel per la Fisica, prof. Albert Fert, che ha tenuto una Lectio magistralis, intitolata “The route from fundamental science to innovation” nell’ambito del convegno “Spintronics and Robotic at Unime”.
“Un convegno importantissimo, organizzato dal Dipartimento MIFT, su iniziativa del prof. Giovanni Finocchio– ha commentato il prof. Giovanni Moschella, Prorettore vicario, in rappresentanza del Rettore – che dimostra l’impegno dell’Università di Messina nell’ambito della ricerca di base e in quello delle innovazioni tecnico-scientifiche”.
“La gratificazione per un ricercatore – ha detto il prof. Fert – è il piacere di scoprire nuove cose ed il premio Nobel è stata la ciliegina sulla torta. Ovviamente, anche dopo averlo ottenuto, ho continuato a fare ricerca in diverse direzioni. I primi due anni dopo il Nobel sono stati molto impegnativi, perché sempre alle prese con interviste e appuntamenti pubblici. Dopo un po’ sono riuscito a tornare ai miei studi. La ricerca nel settore della fisica è più facile di quello che può sembrare. Per me è stato sorprendente scoprire che fare esperimenti porta facilmente alla risoluzione dei problemi ed è gratificante vedere che tutto è più semplice di quanto si possa immaginare all’inizio. La fisica sembra complicata e sembra difficile trovare innovazioni, ma poi ho capito che è facile apportarle ed è anche gratificante, perché è un lavoro creativo. Io non sono un teorico, mi dedico maggiormente agli esperimenti nel campo della fisica di base, che hanno portato all’innovazione e alla successiva applicazione tecnologica delle scoperte”.
Il prof. Fert, si aggiudicò il premio Nobel per la Fisica nel 2007, in seguito alle ricerche conseguite nel rapporto tra campi elettromagnetici e resistenze elettriche, con la scoperta di uno dei principi che è alla base del funzionamento degli attuali hard disk. Questa scoperta ha concretamente permesso al mondo dell’informatica di compiere passi da gigante, passando dai mastodontici calcolatori agli attuali dispositivi che assurgono alla dimensione tascabile.
Nel corso della giornata di studi è stata anche siglata una convenzione di cooperazione tra Unime e Sinano (Istituto tecnico-scientifico cinese di nanoelettronica), alla presenza, tra gli altri, dei professori Zhongming Zeng e Baoshun Zang. Un accordo di collaborazione scientifica, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Cina (per gli anni 2016-2018), che vedrà ulteriormente potenziato il ruolo di Unime all’interno di un network all’avanguardia nello studio della micro e nanoelettronica, che riunisce attualmente 23 rinomate organizzazioni di ricerca e università europee.
Subito dopo, sono stati illustrati altri progetti che vedono impegnata l’Università di Messina: il progetto “Antonomous Underwater Vehicle S3MAG”, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale Ricerca Militare (PNRM), relativo a ricerche compiute per i sistemi di sviluppo robotico ed anche subacqueo, nello specifico per la segnatura delle navi nell’ambito di un programma del Ministero della Difesa; e il braccio robotico “Academic Package 4”, per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche nell’ambito del piano strategico nazionale “Industria 4.0”, in relazione all’accordo quadro siglato fra Unime e FANUC/DEMUR .
Il prof. Fert al termine della mattinata è stato insignito del titolo di socio onorario dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti.