“Con riferimento alle dichiarazioni rese dal Presidente della Regione Siciliana, on. Rosario Crocetta, in merito ai ritardi nella spesa dei fondi europei che andrebbero imputati ai Comuni e alle Università (vedi Giornale di Sicilia di domenica 26 ottobre), il Coordinamento regionale delle Università siciliane (Crus) precisa che, anche in un recente incontro avuto con l’Assessore alle attività produttive, è emerso che i dati medi di spesa dei progetti, la cui responsabilità è affidata alle Università nella qualità di soggetto capofila, sono in linea con i target indicati dalla stessa Regione, sebbene, come è naturale che sia, possano esserci alcuni limitati ritardi su taluni interventi.
In ogni caso, in quella stessa sede, sono stati assunti ulteriori impegni, per i prossimi mesi, che le Università onoreranno pienamente.
Si sottolinea, peraltro, che i tempi della spesa sono condizionati dalle norme di amministrazione e contabilità pubblica che ogni ente pubblico (enti di ricerca compresi) non può non rispettare, ma, soprattutto, in ragione dei limiti di disponibilità liquide degli Atenei, essi sono negativamente influenzati dai tempi (spesso molto ritardati) con i quali le somme sono state materialmente accreditate e le attività hanno potuto avere effettivo inizio.
Sorprende non poco, quindi, che dalla Presidenza della Regione possano venire affermazioni che tendono a scaricare sugli Atenei responsabilità che, se ci sono, sono certamente da ricercare altrove.
Ancora più sorprendente è l’affermazione, non si sa quanto tecnicamente fondata, secondo la quale, qualora gli Atenei non fossero in grado di spendere le somme a loro disposizione, queste passerebbero al Cnr, come se le attività di ricerca fossero perfettamente e immediatamente fungibili tra i diversi enti, senza alcun riguardo alla natura e agli obiettivi di quella spesa.
Come possono testimoniare gli Assessori del governo Crocetta, con i quali abbiamo avuto svariate interlocuzioni nel corso dell’ultimo anno e mezzo, in particolare l’Assessore alla Formazione, gli Atenei hanno, in tutte queste occasioni, non soltanto fornito la propria disponibilità a collaborare a spendere utilmente i fondi europei non ancora utilizzati, ma hanno fatto proposte concrete per un loro efficace ed immediato impiego, prendendo a modello anche esperienze di altre regioni meridionali, di supporto agli studi universitari e alla ricerca.
Allo stesso modo, abbiamo ribadito, in ormai innumerevoli occasioni la necessità di costituire una cabina di regia regionale, con la partecipazione dei principali attori istituzionali, economici e sociali, per la programmazione dei fondi 2014-2020. Su tutti questi fronti, attendiamo ancora risposte dal governo regionale.
Questo è un momento nel quale c’è necessità ed urgenza di fare presto e bene: la cooperazione e la collaborazione istituzionale sono fondamentali. Le Università sono pronte a fare la propria parte, e a migliorare, ove necessario, la propria azione. Ci auguriamo che tutti facciano altrettanto.