Ha preso ufficialmente il via il progetto VIOLIN “Valorizzazione dei prodotti Italiani derivanti dall’Oliva attraverso tecniche analitiche Innovative”, inaugurato oggi con un meeting presso la sede del polo Annunziata del Dipartimento CHIBIOFARAM. Finanziato da AGER , per una cifra pari a 1 milione di euro, il progetto mira alla valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva (e di ogni prodotto derivante dallo scarto) attraverso una elevata competenza scientifica e la creazione di una cultura dell’olio italiano di qualità.
VIOLIN vede coinvolte diverse Università italiane, con Unime che svolgerà il ruolo di capofila (referente scientifico è il prof. Luigi Mondello) e un partenariato scientifico di cui fanno parte l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, l’Università degli Studi di Torino, la Fondazione Edmund Mach, l’Università degli Studi del Sannio, l’Università della Tuscia, l’Università degli Studi di Genova, l’Università Campus Bio-Medico di Roma, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi di Verona. Il progetto, gestito oltretutto dal CARECI, della durata complessiva di 36 mesi (la conclusione è prevista entro marzo 2020), ha già vissuto la fase preliminare, nonché, fondamentale del campionamento, attraverso un’accurata selezione che ha coinvolto i produttori del settore e svariate regioni d’Italia. Dalla Toscana alla Sicilia, passando anche per l’Umbria, la Calabria e non solo. Durante questo approccio iniziale, l’Università di Messina, come anche gli altri soggetti interessati all’iniziativa, si è interfacciata con l’A.I.R.O. (Associazione Internazionale Ristoratori dell’Olio) per la richiesta e raccolta dei vari campioni. VIOLIN è, inoltre, composto da ben 8 sotto-progetti. Fra questi anche l’analisi biologica molecolare, il trasferimento tecnologico dei dati e lo studio di tipicità e purezza dell’olio.