In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono stati due gli eventi organizzati all’Università in collaborazione con la Prefettura di Messina.
In Aula Magna è stato presentato il libro “Francesca- Storia di un amore in tempo di guerra” di Felice Cavallaro (ed. Solferino); ne hanno parlato con l’autore Adriana Malignaggi e Gaia Vizzini. All’incontro sono intervenuti il Rettore, Salvatore Cuzzocrea, il Prefetto, Cosima Di Stani e il magistrato, Maria Teresa Arena.
Nel libro, al centro della scena c’è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi.Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l’esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l’ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov’è Giovanni?».
Subito dopo la presentazione del volume, sono stati consegnati i premi di laurea dedicati alla memoria della prof.ssa Maria Antonella Cocchiara.
Nell’atrio del rettorato, alla presenza dell’autore Gilberto Dominick, è stata poi inaugurata la mostra fotografica “Violata” con la regia di Giovanna Manetto che resterà in esposizione fino al 28 novembre.
L’allestimento è un chiaro messaggio provocatorio di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e il dramma del femminicidio, si compone di 14 “scatti d’autore” ed ha come filo conduttore le diverse forme di violenza.
L’ispirazione nasce da casi di cronaca dove il finale è tragico ma nelle foto di Dominick lo scatto si ferma un attimo prima del delitto , proprio per lanciare un messaggio di speranza.