Sono iniziati stamane nell’Aula Magna del Rettorato i lavori di un convegno dedicato al Patrimonio Culturale che si articolerà in due sessioni: la prima, moderata dal prof. Mario Bolognari, dal titolo “Patrimonio culturale, territorio, comunità” e la seconda, moderata dalla prof.ssa Caterina Ingoglia, che avrà inizio alle ore 14.30, che è, invece, dedicata a “Il futuro dei beni culturali”. A conclusione dell’incontro, organizzato dalla Cattedra di Metodologia della ricerca archeologica del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, saranno presentati due volumi sull’argomento.
Nel corso della prima sessione sono intervenute cinque tra le figure più autorevoli e impegnate nel mondo dell’archeologia, della storia dell’arte e dell’antropologia: il prof. Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali del Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo, il prof. Daniele Manacorda, docente ordinario dell’Università RomaTre, il dott. Valentino Nizzo, della Direzione generale Musei del Mibact e direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, il prof. Gioacchino Barbera, già direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, che si è soffermato su quelle che sono luci e ombre della tutela e valorizzazione dei beni artistici e storici in Sicilia, ed, infine, il prof. Francesco Faeta, già docente Unime.
Il prof. Volpe ha parlato della gestione dal basso del patrimonio culturale, soffermandosi sull’importanza di questa formula, che vede protagonisti professionisti, piccole imprese, cooperative ed altri soggetti prendersi cura di beni che altrimenti sarebbero abbandonati al degrado ed invece in questo modo vengono recuperati e mantenuti diventando, tra l’altro, occasione di lavoro e di sviluppo economico sano e pulito. In questo senso- ha aggiunto- il Ministero dei Beni culturali e le Regioni dovrebbero sostenere questo tipo di gestione: non fare tutto, ma far fare, ovviamente con politiche di indirizzo e regole chiare”.
“Questo è un convegno che parla del Patrimonio culturale di tutti e per tutti- ha detto la prof.ssa Ingroglia- e che vuole essere inclusivo e partecipativo in una visione olistica che in questo settore si va sempre più affermando. Le recentissime riforme dei Beni Culturali nello Stato e nella Regione Siciliana hanno animato un dibattito molto vivace. Nel confronto, la Sicilia ha avuto un fondamentale ruolo di protagonista, poiché per alcuni aspetti è stata considerata un modello per lo Stato; per questo motivo- ha concluso la docente – ho pensato di proporre una convention in una sede accademica siciliana, nella convinzione che un incontro tra esperti che operano nei diversi settori dei beni culturali possa costituire un arricchimento e uno stimolo non solo per i docenti e gli studenti universitari, ma anche per un pubblico più vasto”.
Durante la seconda sessione saranno presentate alcune tra le più importanti esperienze di comunicazione svolte – o in corso di svolgimento – a livello nazionale e regionale. Interverranno la dott.ssa Francesca Spatafora, direttrice del Museo Salinas di Palermo, il prof. Daniele Malfitana, direttore del CNR-Ibam, la giornalista Cinzia Dal Maso, la storica dell’arte e digital media curator Nicolette Mandarano e la numismatica e blogger Grazia Salamone.