Una platea di giovani stamane ha affollato l’Aula Magna d’Ateneo in occasione dell’incontro “Il racconto e il dolore. La voce di Anna Frank”, organizzato dall’Università di Messina in sinergia con il Liceo Classico “La Farina”. L’iniziativa, divenuta ormai una tradizione collaudata, rinnova il ricordo di ciò che è stato e non dovrà mai più essere, la Shoah.L’evento è stato suddiviso in due parti: mentre nella seconda parte vi è stata la partecipazione attiva degli studenti, con domande e curiosità a seguito di un video su Anna Frank ed il suo celebre diario, nella prima parte sono stati tracciati alcuni elementi di contesto sul periodo storico ed, in particolare, sull’Olanda (luogo in cui, fra le mura della casa descritta nel suo diario, Anna Frank e la sua famiglia hanno trovato rifugio prima della deportazione). Inoltre, è stata descritta la commistione reciproca fra le leggi antisemite italiane (di cui quest’anno cade l’80° anniversario) e quelle tedesche, tramite le minuziose ricerche dello storico Michele Sarfatti e le crude pagine poetiche di Vittorio Sereni.
Hanno partecipato all’incontro il coordinatore del Collegio dei Prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo, la prof.ssa Paola Ricci (docente dell’Ateneo peloritano), la prof.ssa Giuseppa Prestipino (Dirigente Scolastico Liceo “La Farina”), i proff. Giovanna D’Amico e Giorgio Forni (ricercatori Unime) e il prof. Nino Carabellò (docente Liceo “La Farina”).
“Sono lieto – ha detto il prof. Cupaiuolo – di porgere il mio saluto ai numerosissimi giovani presenti per questa iniziativa divenuta ormai tradizionale grazie all’impegno della prof.ssa Ricci ed allo stretto rapporto che intercorre fra l’Unime ed il Liceo ‘La Farina’. La figura di Anna Frank, una giovane come voi che ha vissuto un’esperienza molto forte conclusasi con la reclusione e la morte, è la più giusta per ricordare una pagina nera dell’umanità e dell’Italia”.
“Oggi siamo qui – ha commentato la prof.ssa Prestipino – non tanto per comprendere, ma per conoscere. Lo stesso Primo Levi ha sottolineato l’importanza della conoscenza e sono ben felice di contribuirvi, tramite l’utilizzo di un mezzo che crea condivisione come il video, grazie alla collaborazione con l’Ateneo. Voglio fare un plauso all’idea del Liceo ‘Bisazza’ che ha realizzato ‘Il giardino dei Giusti’ contribuendo a lasciare un segno tangibile della memoria. Auspico la futura creazione di un laboratorio/videoteca presso le strutture scolastiche in via di recupero nel nostro Liceo, per realizzare un prodotto partecipato, con cuore, mente e mani, che possa accompagnarci ogni anno nel ricordo di un abominio incomprensibile come l’Olocausto”.
“L’obiettivo principale di eventi come questo – ha dichiarato la prof.ssa Ricci – è quello di coinvolgere gli studenti attraverso un linguaggio rapido e conciso, per aiutarli a comprendere che la memoria è per il futuro. Maggiore è il ricordo e maggiore è anche la possibilità che i giovani apprendano quei valori che anche la nostra Costituzione difende e sottolinea e cioè che al di là della religione, della razza, del sesso e delle idee politiche tutti i cittadini hanno uguale dignità. Sono trascorsi 80 anni dalle leggi razziali, una terribile spaccatura nella società civile italiana da non ripetersi mai più. Il diario di Anna Frank, divenuta icona del più stupido degli odi, ci aiuta a veicolare al meglio il messaggio”.