L’Università di Messina e l’associazione “Terra di Gesù onlus” hanno festeggiato il primo anno di vita del Centro Medico Buon Pastore. Al soffio della prima candelina ed al taglio della torta hanno preso parte il Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, il Presidente di “Terra di Gesù”, dott. Francesco Certo, il Mons. Cesare Di Pietro, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Padre Nino Basile, Direttore Caritas diocesana, esponenti cittadini di diversi Ordini professionali ed i volontari del Centro.
La struttura di via Pasquale Calvi, che sorge nei locali dell’ex Segreteria della Facoltà di Scienze Politiche concessi in comodato d’uso dall’Ateneo peloritano, è riuscita a sostenere i ‘fragili’ del territorio locale (con un occhio particolare rivolto ai bambini) realizzando iniziative ed alcuni progetti. Tra questi, ci sono ‘Rifarmaco’, con il Banco Farmaceutico che ha garantito un dispensario e mediante il quale sono stati ricondizionati dei farmaci, ‘Prima vita’, con Spaccio Alimentare che ha garantito la diffusione e donazione di pannolini e omogeneizzati e ‘Passo dopo passo’, con Meter&Miles che ha focalizzato l’attenzione sui ragazzi diversamente abili.
Per celebrare il compleanno di collaborazione, inoltre, Unime, che per l’occasione ha ricevuto il riconoscimento ‘Premio Medico di Carità’, ha deciso di rafforzare il suo impegno solidale cedendo in comodato d’uso anche i locali adiacenti alla sede del Centro Medico Buon Pastore.
“L’Università – ha dichiarato il prof. Moschella – ha compiuto una scelta felice, testimoniata da un anno molto proficuo di attività. Unime è orgogliosa di aver potuto contribuire a questo percorso meritorio ed encomiabile in un territorio che non è molto ricco di strutture assistenziali di questo tipo. Abbiamo scelto di mettere a disposizione del Centro anche i locali limitrofi per implementare le attività, nell’ottica di una stretta collaborazione e di un impegno dell’Ateneo rispetto a finalità solidali”.
“Oggi celebriamo un Centro che palpita di vita – ha commentato Mons. Di Pietro – un punto luce della nostra città e, quindi, della nostra Chiesa. Il fatto che il Centro sia intitolato a Cristo Buon Pastore indica che rappresenta una espressione del cuore pastorale e sacerdotale di Gesù, in mezzo alle povertà di questo territorio tanto depresso economicamente e socialmente, ma con una grande voglia di riscatto ed un profondo senso di solidarietà attiva da tante parti. Spesso ci piangiamo addosso, noi messinesi, ma dovremmo invece gioire per la messa in rete di tante forze vive che vanno valorizzate sempre più. Il fatto che la nostra Università doni in comodato d’uso altri locali è una testimonianza del taglio specifico di umanizzazione impresso dall’attuale Rettorato. In questo modo l’Ateneo non si priva dei locali ma fornisce un esempio per tutti”.
“La vita umana – ha detto il dott. Certo – non ha prezzo e non si può quantificare e il Buon Pastore nel suo piccolo ha fatto cose belle sia per i bambini che per i senzatetto. Il disagio non ha barriere. Bisogna continuare senza mollare ed io ho la fortuna di vivere in una città dove c’è un’Università che ci sta molto vicina. Desidero ringraziarla fortemente per quello che sta facendo e ringrazio anche il cuore pulsante di questo centro, ovvero tutti i volontari”.
Nel corso dell’iniziativa, inoltre, è stato annunciato che, nel mese di ottobre, il Centro Buon Pastore emetterà un report sanitario, comprensivo di tutti i risultati ottenuti in questo periodo di attività.