In merito alla mancata riunione di oggi pomeriggio presso l’Università degli Studi di Messina, riguardante il Patto per la Falce, il Rettore prof. Pietro Navarra intende precisare quanto segue:
“In accoglimento di una richiesta avanzata dall’Assessore Regionale Maurizio Croce e confermata da una comunicazione del Presidente dell’Autorità Portuale Antonino De Simone, nella tarda mattinata di oggi, l’Università aveva provveduto a fissare per le 15:30 presso la sala del Senato Accademico l’incontro per la firma del primo atto propedeutico al Patto per la Falce. Anche il Sindaco era stato preavvertito della riunione e aveva dato la sua disponibilità, a meno che non fosse stato impegnato fuori sede.
La riunione era stata programmata nel rispetto dell’art. 4 dell’accordo di programma che prevede al comma 1: ‘Tra i soggetti sottoscrittori del presente accordo, è istituito un tavolo tecnico presso l’Università degli Studi di Messina, cui compete il coordinamento d’intesa con il Comune e l’Autorità Portuale di Messina, con il precipuo compito di sostenere e promuovere l’attuazione del PRP con riferimento alle zone individuate come FAL2 e FAL3’.
Così come previsto dall’articolo 2 del Patto, entro 10 giorni dalla sottoscrizione del documento, il Comune di Messina e Autorità Portuale dovevano definire congiuntamente i parametri urbanistici del Piano d’Inquadramento Operativo della zona denominata FAL3 del PRP. Non vi è dubbio che anche questo atto rientri pienamente nell’ambito delle attività previste dal Patto per la Falce e, pertanto, nelle competenze del tavolo tecnico di cui all’art 4.
Intorno alle 15:15 abbiamo appreso dal suo Ufficio di Gabinetto che il Sindaco aveva deciso di trasferire la sede della riunione a Palazzo Zanca. Tale scelta risultava in palese contrasto con quanto previsto dal Patto per la Falce, dal Sindaco stesso sottoscritto.
Nel pieno rispetto delle regole e degli accordi siglati, si è ritenuto pertanto di non condividere una richiesta apparsa del tutto immotivata o riconducibile esclusivamente a un’esigenza di visibilità, forse ritenuta necessaria per compensare l’evidente carenza di progettualità e le palesi difficoltà incontrate nell’azione politico-amministrativa.
Mi rendo conto, tuttavia, che il supremo interesse della Città per la riqualificazione della zona Falcata è un obiettivo primario da tutelare, nonostante lo scarso senso istituzionale e l’insufficiente attenzione al rispetto delle regole dimostrati da qualcuno degli interlocutori. Pertanto, l’Università non farà mancare il suo convinto supporto a che tutti i passaggi ricompresi nel Patto per la Falce vengano compiuti nei tempi e secondo le modalità previsti, così da affermare un ruolo che sin dall’inizio è risultato determinante per sbloccare un’impasse protrattasi per decenni”.