Alla Cerimonia hanno preso parte il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Decano, prof. Letterio Bonina, il Direttore del Dipartimento CHIBIOFARAM, prof. Sebastiano Campagna e il Direttore generale, Avv. Francesco Bonanno.
La Laudatio è stata affidata al prof. Gabriele Centi, Ordinario di Chimica industriale e Coordinatore del Dottorato, che ha illustrato le tappe più significative della prestigiosa carriera della prof. Schlögl, sottolineandone la grande caratura e l’attitudine al lavoro di ricerca. Con la sua ricerca sulla catalisi ha dato impulsi cruciali alla delucidazione della dinamica strutturale e della funzionalità di catalizzatori eterogenei basati su solidi inorganici. Il fulcro del suo lavoro è lo studio degli ossidi di rame policristallino, molibdeno e vanadio per l’ossidazione selettiva.
Il prof. Robert Schlögl fa parte dell’Accademia delle Scienze di Berlino-Brandeburgo e dell’Accademia tedesca delle Scienze ingegneristiche (Acatech); dal 2011 è membro della Leopoldina. È stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti: tra questi l’Otto Bayer Award e il Premio Schunk per i materiali innovativi. Nel 2015, inoltre, ha ricevuto l’Alwin Mittasch Prize, nel 2017 il Ruhr Prize for Art and Science e, nel 2019, il Premio Eduard Rhei.
“Desidero ringraziare – ha detto il Rettore – le autorità e tutti i colleghi presenti in Aula Magna per questa Cerimonia. Siamo lieti di poter conferire il Dottorato di Ricerca Honoris Causa al prof. Robert Schlögl, docente di alto profilo scientifico che tanto ha già contribuito a varie conquiste della Ricerca all’interno del settore disciplinare a cui si è dedicato con tanto successo. Con questo conferimento, l’obiettivo è quello di accrescere lo spessore internazionale del Dottorato di Ricerca in ACCESS che, da oggi, annovera fra i suoi dottori un professore decisivo per una serie di scoperte dedicate alla transizione energetica”.
Lo scienziato bavarese, che vanta oltre 1000 pubblicazioni a livello continentale e mondiale, ha tenuto una coinvolgente lectio doctoralis sul tema “Frontiers of research to enable the energy transition”, raccontando il suo percorso di ricerca che lo ha condotto a spingere sempre più in là i confini della transizione energetica attraverso il processo della catalisi.
Alla guida di un team ha sviluppato e applicato con successo una serie di tecniche ‘in-situ’, che permettono di ‘osservare’ i catalizzatori nell’ambiente e nelle condizioni di reazione per una serie di processi di conversione chimica dell’energia. Nell’immediato, l’utilizzo di questi risultati aiuta la progettazione di catalizzatori per lo splitting elettrochimico dell’acqua in idrogeno (H2) e ossigeno (O2), per la riduzione dell’anidride carbonica (CO2) con idrogeno (H2) a metanolo (CH3OH), ossia una molecola di primaria importanza nel processo Cec. Un concreto ambito di applicazione della combinazione dei due campi di ricerca è la sintesi dei cosiddetti e-fuels, che in futuro dovrebbero sostituire buona parte dei carburanti diesel di origine fossile. Il procedimento studiato da Schlögl ha dei benefici; tra questi: l’azzeramento delle emissioni di particolato e la forte riduzione delle emissioni di NOx dagli scarichi autoveicolari. Con questo metodo innovativo è possibile condurre l’energia rinnovabile sotto forma di idrogeno ‘green’ nel settore trasporti, senza necessità di rivoluzionare le attuali infrastrutture connesse alla mobilità.