Lunedì 22 febbraio alle ore 16.30, presso l’Aula dell’Accademia dei Pericolanti del Rettorato, si terrà la conferenza intitolata “Un caso di ‘mummia-mania’ – Le indagini scientifiche che risolvono un enigma”.
Le mummie egizie sono e sono state un’ importante fonte di curiosità e di fascinazione. L’analisi di questi importanti reperti archeologici era possibile, prima dell’avvento della radiologia, solo con tecniche distruttive che creavano la parziale o totale perdita della integrità dell’oggetto in esame, recando un grave danno al patrimonio culturale dell’umanità. L’utilizzo dei raggi X e più recentemente di tecniche moderne come la Tomografia Computerizzata (TC) è ormai universalmente considerato un metodo insostituibile per lo studio di molti reperti archeologici, primi fra tutti le mummie dell’antico Egitto. Non tutte le mummie però si rivelarono dei reperti autentici, infatti cominciarono ad essere segnalati diversi esemplari falsi distribuiti in varie collezioni nel mondo. Sull’autenticità di tali oggetti, dei quali peraltro non si conosce la provenienza, non c’è mai stata una vera conferma e pertanto la direzione dei musei ha affidato a vari ricercatori il compito di studiare i reperti per meglio chiarire tale dilemma.
A tal proposito l’incarico è stato affidato al Laboratorio di diagnostica applicata ai beni culturali, struttura situata nello stesso museo, la cui direzione è gestita dal Professore Ulderico Santamaria, ordinario di Diagnostica dei Beni culturali dell’Università di Viterbo.
Lo stesso laboratorio, di concerto con la direzione dei Musei Vaticani e con la Responsabile della sezione egizia della stessa struttura, dottoressa Alessia Amenta, ha chiesto la collaborazione al Professore Marcello Longo, ordinario di Neuroradiologia della Università di Messina, per effettuare lo studio, mediante TC degli oggetti in questione.
Per tale motivo si è deciso di riproporre lo stesso argomento durante la conferenza che si terrà lunedì 22 febbraio alle ore 16.30, presso l’Aula dell’Accademia dei Pericolanti dell’Università di Messina, che ha contribuito significativamente alla effettuazione di tale ricerca. Per l’occasione, in cui saranno presentati i risultati ottenuti, è stato organizzato un trasporto speciale per trasferire le due “mummie bambine” presso l’Ateneo messinese. Dopo i saluti del Rettore, prof. Pietro Navarra, e del Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Odontoiatriche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali, prof. Giuseppe Pio Anastasi, il prof. Marcello Longo (Direttore U.O.C. di Neuroradiologia) introdurrà gli interventi della dott.ssa Alessia Amenta (Curatore Antichità Egizie dei Musei Vaticani) e della dott.ssa Sveva Longo (Università “La Sapienza” di Roma).