Nell’ambito del Programma Interregionale V-A Malta, è stato approvato il finanziamento del progetto I.T.A.M.A. (ICT Tool per la diagnosi di malattie Autoimmuni nell’Area Mediterranea) di cui UniMe è partner insieme al Capofila UniPa, al Ministero delle Salute e Acrosslimits Ltd di Malta. Per l’Ateneo peloritano è coordinatore del progetto concernente la Malattia Celiaca, il prof. Giuseppe Magazzù, ordinario di Pediatria e responsabile del Centro per la celiachia e la fibrosi cistica dell’AOU Policlinico G.Martino.
UniMe ed in particolare il Dipartimento di Patologia Umana dell’Adulto e dell’Età Evolutiva sono destinatari di una cifra superiore ai 500.000 euro per anticipare i tempi diagnostici e migliorare l’accuratezza della diagnosi della celiachia, evitare esami invasivi (soprattutto in età pediatrica) e ridurre i costi della malattia indotti dal ritardo della diagnosi. D’altronde, è noto che in Sicilia e a Malta le malattie autoimmuni presentano un’alta prevalenza. Per la celiachia è stimata una prevalenza del 1% e nel 50% dei casi presenta sintomi entro i primi 5 anni di vita, presentandosi in entrambi i sessi con una maggiore incidenza tra le donne (60% più degli uomini). I sintomi extragastrointestinali e le complicanze autoimmuni correlate al ritardo di diagnosi determinano alti costi sanitari. Il riconoscimento precoce con un test economico applicabile alla popolazione pediatrica può ridurre i costi. In atto la diagnosi della celiachia presuppone il riconoscimento di sintomi,l’effettuazione di test sierologici e la conferma diagnostica con esame istologico delle biopsie intestinali. Le linee guida ESPGHAN riportano la possibilità di evitare la biopsia per la diagnosi della celiachia nei bambini geneticamente suscettibili con alti titoli di anticorpi anti tTG IgA previa conferma della positività con altro test eseguito con metodica diversa (EMA), che però è osservatore dipendente. Tale studio può produrre un forte coordinamento delle funzioni sanitarie a Malta discendente da un modello organizzativo che riduca i rischi di frammentazione e duplicazione e rispecchi la concentrazione territoriale. Si prospetta pertanto la possibilità di eseguire uno screening con un test rapido ed economico (PoCT) su bambini e confermare le positività associando un altro test diretta espressione del danno intestinale (AAc) giungendo così ad una diagnosi precoce con procedura rapida, economica e non invasiva.