ā€œSE LA GIOVENTUā€™ LE NEGA IL CONSENSO ANCHE LA MAFIA SPARIRAā€™ ā€œ

Comunicato n. 144

Con unā€™ampia partecipazione di prorettori, presidi, delegati rettorali, docenti, studenti, dirigenti universitari, personale tecnico-amministrativo, si ĆØ svolta stamani, nellā€™androne dellā€™UniversitĆ  di MessinaĀ  una cerimonia di riflessione, commemorazione e approfondimento culturale sul tema ā€œMessina ricorda ā€“ Messina reagisce. In occasione del XX anniversario delle stragi di Capaci e Via Dā€™Amelioā€, alla quale lā€™Ateneo peloritano ha aderito, su decisione unanime del Senato Accademico assunta nella seduta del 22 maggio.

La cerimonia si ĆØ aperta con lā€™intervento del Rettore, prof. Francesco Tomasello, che inizialmente ha sottolineato il pieno coinvolgimento della comunitĆ  universitaria allā€™evento, partendo dalla frase pronunziata da ministro Profumo nel corso di un recente convegno svoltosi ad Assisi: ā€œLa mafia teme di piĆ¹ lā€™istruzione della giustiziaā€: ā€œDobbiamo raccogliere queste parole – ha detto il prof. Tomasello – perchĆØ educare i giovani alla legalitĆ  significa sconfiggere la mafiaā€. ā€œMi piace oggi ricordare lā€™impegno dei nostri studenti ā€“ ha puntualizzato il Rettore ā€“ che giĆ  alcuni anni fa hanno voluto dare la loro testimonianzaĀ  con lā€™impianto di un albero di ulivo e di una taga commemorativa, per dire no ad ogni forma di violenzaā€. ā€œLa giornata di oggi ā€“ ha concluso il Rettore ā€“ testimonia il ricordo e la ribellione ai tragici avvenimenti di Capaci e Via Dā€™Amelioā€.

Il prof. Giancarlo De Vero, giurista, docente della FacoltĆ  di Giurisprudenza

dopo avere evidenziato che le commemorazioni non vanno considerate alla stregua di avvenimenti retorici, bensƬ ā€œdevono rappresentare un richiamo a tutta la societĆ  civile affinchĆ© fatti come quelli di Capaci e Via Dā€™Amelio non abbiano a ripetersiā€ ha dichiarato che ā€œnellā€™UniversitĆ  cultura e giustizia trovano un comune terreno di diffusione. Se il corpo sociale nella sua interezza si piega alla demolizione della legalitĆ , nessuna speranza ci potrĆ  essere per la sconfitta dellā€™illegalitĆ  e del malaffareā€. ā€œFalcone e Borsellino – ha aggiunto il docente – vanno ricordati come due eroi della giustiziaā€.

Il prof. De VeroĀ  si ĆØ infine soffermato a ricordare con sentita partecipazione le figure di Giovanni Falcone (ā€œla cui magistrale istruzione del maxi processo contro la mafiaĀ  passĆ² indenne il vaglio della Cassazioneā€) e Paolo Borsellino .

Il prof. Luigi Chiara, storico, docente della FacoltĆ  di Scienze Politiche, ha parlato del carattere che dovrebbe assumere in Sicilia la lotta alla mafia (ā€œtutta la comunitĆ  dovrebbe sentirsi animata dallo spirito antimafiaā€), ha ricordato che la mafia costituisce una rete di intrecci e connivenze dentro la societĆ  civile e la politica, che il pool di magistrati antimafia fu fortemente voluto dal compianto giudice Antonino Caponnetto, che toccherĆ  agli storici scoprire quanto il maxiprocesso abbia influita sulle morti tragiche di Falcone e Borsellino ed ha concluso affermando che ā€œla lotta alla mafia passa attraverso un fondamentale principio, quello cioĆØ che tra lo Stato ed i cittadini non ci deve essere nessuna forza di intermediazioneā€ e che ā€œFalcone e Borsellino si opposero con tutte le loro forze ad una trattativa con la mafiaā€.

A conclusione della cerimonia gli interventi dei rappresentanti degli studenti Andrea Santalco e Francesco Antonuccio, della FacoltĆ  di Giurisprudenza, che hanno ribadito lā€™importanza che riveste la cultura nella lotta contro la mafia, che ha radici tanto fitte quanto maggiore sono la diffusione dellā€™ignoranza e del silenzio, ricordando infine una frase di Paolo Borsellino:ā€Se la gioventĆ¹ le nega il consenso anche la mafia sparirĆ ā€.

 

 

Pubblicato