Comunicato N° 386 del 26 Ottobre 2016

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In occasione del XVI Congresso Nazionale della SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie Metaboliche dello Scheletro), tenutosi a Roma dal 20 al 22 ottobre, il dott. Antonino Catalano, ricercatore a tempo determinato del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, è stato insignito di un Premio di Ricerca per giovani ricercatori di 30.000 € per un progetto inerente la patogenesi dell’osteporosi nella Distrofia Muscolare di Duchenne. Il programma di studio sarà sviluppato in collaborazione tra il Centro per le Malattie Osteometaboliche, afferente all’ UO di Geriatria diretta dal Prof. A. Lasco ed il Centro Clinico NEMO SUD, Fondazione Aurora, del Policlinico Universitario “G.Martino”.
La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia ereditaria legata al cromosoma X che colpisce soggetti maschi (fino a 1 su 3600-6000). Oggi si conosce quale sia il gene malato, ma non esistono terapie specifiche, ed i bambini che ne sono affetti tipicamente presentano un ritardo nell’acquisizione delle competenze motorie, non sono in grado di correre o saltare come i loro coetanei e, per il progressivo deterioramento dei loro muscoli, già entro i 13 anni sono costretti alla sedia a rotelle. Negli ultimi anni la loro aspettativa di vita è sensibilmente migliorata grazie ad una attenta gestione delle possibili complicanze e sempre più pazienti raggiungono la terza decade. Le fratture ossee sono relativamente comuni in questi soggetti ed incidono sulla qualità di vita comportando dolore ed ulteriore perdita di autonomia.
Si conosce poco sui meccanismi che sottendono la fragilità ossea nella Distrofia Muscolare di Duchenne ed ancor meno sulle possibilità di trattamento.
È in questo scenario che si inserisce il Progetto di Ricerca promosso dal dott. Antonino Catalano, uno studio originale teso ad indagare l’epidemiologia dell’osteoporosi in questo disordine muscolare, nonché i meccanismi fisiopatologici sottostanti, migliorando inoltre le possibilità di diagnostica strumentale, favorendo così l’identificazione di future strategie di prevenzione e trattamento. Nello stesso Congresso, inoltre, alla dott.ssa N. Morabito, dello stesso gruppo di ricerca, è stato attribuito un premio per la migliore comunicazione poster.

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