Comunicato N° 294 del 7 Luglio 2016

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A volte le scoperte più innovative nascono negli studi e nei laboratori delle Università, ma fanno fatica ad emergere e ad essere sviluppate e quindi diventare patrimonio di tutti. Per ottenere questo risultato occorre che l’intuizione possa essere fatta “crescere”, esattamente come una pianta, e che trovi alberi molto forti a cui appoggiarsi. Questa pianta può essere rappresentata da una grande industria farmaceutica che, identificato il seme di una speranza per nuove cure, sa farlo germogliare lavorando con i suoi esperti a fianco dello studioso che ha avuto la prima idea. 

Questo percorso potrebbe diventare realtà anche a Messina, grazie all’accordo che vede “alleate” per la ricerca l’Università di Messina e GSK, il principale gruppo farmaceutico in Italia per presenza industriale e numero di occupati. L’iniziativa è stata presentata oggi al Policlinico universitario “G. Martino” in occasione del convegno “La ricerca collaborativa”.

All’evento hanno preso parte il Prof. Pietro Navarra, Rettore dell’Università di Messina, il Dott. Marco Restuccia, Direttore Generale dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina, la Prof.ssa Daniela Baglieri, Prorettore all’Innovazione e Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Messina e il Dott. Andrea Rizzi, Direttore Medico Area Respiratoria di GSK Italia. I lavori sono stati moderati dal il Prof. Salvatore Cuzzocrea – Prorettore alla Ricerca dell’Università degli Studi di Messina.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del percorso di condivisione che GSK porta avanti con le università, i centri ospedalieri e le charities di tutto il mondo per lo sviluppo di una ricerca collaborativa che si pone come modello ottimale per lo sviluppo rapido di nuovi principi attivi e per lo studio di meccanismi d’azione originali.

“È un orgoglio essere stati scelti da un’azienda così importante; ora spetta a noi  metterci alla prova e presentare, da qui a ottobre, progetti di ricerca farmacologica innovativi che possano trovare un fortunato riscontro nell’ambito di questa nuova partnership”, ha sottolineato il Rettore, prof. pietro Navarra.

Entusiasta anche il Prorettore alla Ricerca, prof. Salvatore Cuzzocrea: “Troviamo che questa sia un’importante occasione e il nostro Ateneo intende coglierla affidandosi alla professionalità e alla creatività dei propri ricercatori, che possono così trovare anche uno stimolo in più per non abbandonare la propria terrà”.

GSK oggi in Italia fattura 1,6 miliardi di euro: è presente nel nostro Paese a Siena del 1904 e a Verona dal 1932 ed ha tre siti produttivi oltre ad un centro ricerche per i vaccini a Siena che dà lavoro a quasi 600 scienziati. GSK è inoltre impegnata in numerose attività di ricerca collaborativa con il mondo universitario e i principali centri di ricerca pubblici e privati.

Il Discovery Partnership with Academia (DPAc) (http://www.dpac.gsk.com) rientra in questa tipologia di ricerca collaborativa ed è un programma internazionale di GSK per la scoperta precoce di farmaci lanciato nel 2010 con l’obiettivo di integrare in maniera ottimale la creatività, la profonda conoscenza delle basi biologiche delle malattie e la capacità scientifica dell’università con le risorse e l’esperienza dell’industria farmaceutica nello sviluppo dei medicinali, in modo da ottimizzare il passaggio dalla ricerca alla disponibilità dei nuovi farmaci per i pazienti.
“Il futuro della ricerca passa attraverso la condivisione di informazioni e competenze con l’accademia, gli ospedali più avanzati, le charities: per questo oggi GSK sostiene in Italia circa 25 studi condotti in 400 centri pubblici universitari e non, oltre a 180 studi clinici che ci vedono collaborare direttamente con più di 1600 centri nel nostro Paese – spiega Andrea Rizzi, Direttore Medico Area Respiratoria di GSK Italia. – Con questa filosofia tra l’altro abbiamo reso disponibile la prima terapia genica al mondo per l’Ada-Scid (una rara malattia infantile che rende i bambini estremamente sensibili anche alle infezioni più banali, tanto da costringerli a vivere in una bolla) nata dalla collaborazione tra Fondazione Telethon, Ospedale San Raffaele di Milano e GSK”.

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