Lectio magistralis del Presidente ANAC, dott. Cantone Nell’ambito delle attività formative e informative, finalizzate alla promozione della legalità e della prevenzione della corruzione e del Master di II° livello in “Amministrazione e gestione dei patrimoni confiscati alla mafia”, si è tenuta oggi pomeriggio, nell’Aula Magna dell’Ateneo, la lectio magistralis del dott. Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) sul tema “Nuove prospettive nel riutilizzo dei beni confiscati”. I saluti introduttivi sono stati portati dal Rettore, prof. Pietro Navarra, dal prof. Giovanni Moschella, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, dal prof. Luigi Chiara, Direttore del Master e dal prof. Francesco De Domenico, Direttore generale e Responsabile Anticorruzione dell’Ateneo. Il prof. Moschella ha ringraziato l’Ateneo per il sostegno alle attività del Master ed ha rimarcato l’importanza della formazione che viene organizzata su queste tematiche. Il dott. Cantone ha inizialmente fatto eco a quanto sostenuto dal Rettore nel suo intervento: “se le imprese non assumono i professionisti migliori, evidentemente è perchè dovranno rispondere a delle consorterie” . Il dott. Cantone ha poi evidenziato il valore di parlare di temi legati alla mafia proprio in Sicilia, la regione che ha pagato il più grande tributo di sangue nella lotta alla criminalità, ma ha anche sottolineato i rischi della finta anti-mafia, utilizzata solo in termini promozionali. “Il numero di beni confiscati – ha aggiunto – è stato crescente negli anni, tuttavia inizialmente si trattava di confische solo apparenti visto che i beni rimanevano nella disponibilità dei mafiosi. Nel 2010 con l’istituzione dell’Agenzia Nazionale che si occupa dei beni confiscati si è arrivati ad una svolta importante, ma l’Agenzia stessa non sempre ha avuto a disposizione gli strumenti necessari”. Università degli Studi di Messina |
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