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Unime commemora i caduti della Grande Guerra con un convegno in occasione del centenario

Comunicato N° 214 del 23 Giugno 2015

Si è aperto con un momento di alta commozione il convegno “24 maggio 1915: l’Italia entra in guerra. 24 maggio 2015: fare memoria di un centenario”, tenutosi oggi al Rettorato; autorità civili e militari hanno reso onore ai caduti mentre due studenti dell’Ateneo peloritano hanno deposto una corona di alloro presso la lapide dedicata agli studenti dell’Università scomparsi nella Grande Guerra.

Il Convegno, moderato dal prof. Giuseppe Caridi, è stato organizzato dal Dottorato di “Storia dell’Europa mediterranea”, coordinato dal Prof. Angelo Sindoni, e dalla Brigata meccanizzata “Aosta”.

Il prof. Giovanni Cupaiuolo, Coordinatore del Collegio dei Prorettori ha porto i saluti in rappresentanza del Rettore, Prof. Pietro Navarra, assente per motivi istituzionali ed ha sottolineato come gli entusiasmi degli intellettuali dell’epoca, che individuavano nella guerra un’ esperienza di vita unica e irripetibile, si fossero raffreddati subito dopo qualche mese di trincea.

Il Generale di Brigata, Mauro D’Ubaldi, intervenuto attraverso un video messaggio, ha illustrato i grandi cambiamenti che investirono l’Italia in quel periodo storico, in particolare si assistette ad una alfabetizzazione della popolazione senza precedenti, ciò per la necessità di tenersi in contatto con i propri cari partiti per il fronte; in quegli anni, infatti, furono scritte circa 4 miliardi di lettere.

“Se guardiamo il contesto europeo – ha detto il prof. Angelo Sindoni- il centenario della guerra cade nel 2014, ma la data simbolica per il contesto italiano è il 24 maggio ed il convegno di oggi si svolge ad un mese da questa data. La storia deve aiutare gli uomini a capire il presente e se oggi siamo tutti pacifisti lo dobbiamo alle esperienze del XX secolo”.

Il Col. co. sa. Dr. Alfonso Zizza ha sottolineato che durante la I guerra mondiale la sanità militare diede un grande impulso alla sanità civile, non solo perché iniziarono a svilupparsi le future specializzazioni mediche, ma anche in termini di vite umane perse; gli ufficiali medici caduti, infatti, furono secondi solo alla fanteria”.

All’incontro è intervenuto anche il Ten. Col. Domenico Oppedisano che ha relazionato sul tema “Un soldato del 5° Fanteria sul Carso tra immagini del passato e richiami al presente”

Il convegno si è concluso con delle esecuzioni musicali a cura della banda della Brigata “Aosta”, diretta dal Primo Maresciallo Fedele De Caro. La manifestazione è stata presentata dalla giornalista Marina Bottari.


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