Comunicato N° 135 del 19 Maggio 2012

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Si sono conclusi oggi nell’Aula Magna dell’Ateno Peloritano gli incontri programmati con la Delegazione Cina-Apre che hanno come obiettivo l’adozione di concrete iniziative per una cooperazione internazionale tra l’Università di Messina e l’Università Agricola CICTA di Pechino, una delle 20 migliori Università cinesi.

Il Rettore, prof. Francesco Tomasello, ha sottolineato l’importanza di queste tre giornate che “grazie alla presenza dei due prestigiosi ospiti permetteranno all ‘Università di Messina di comprendere al meglio quelle che sono le opportunità di collaborazione sulla base delle caratteristiche dei due Atenei. Nel sistema universitario cinese- ha proseguito il prof. Tomasello-  una delle priorità è quella di guardare alla internazionalizzazione, si tratta dunque di istituzioni competitive e molto avanzate tecnologicamente, in un Paese che ha una impressionante crescita economica.  Grazie a questi incontri- ha concluso il Rettore- nascerà un programma che sarà la base per sviluppare questa collaborazione “ .

Stamane il prof. Li Daoliang, docente dell’Università Agricola CICTA di Pechino, è intervenuto sul tema “La cooperazione internazionale Ricerca Tecnologica e Sviluppo Europe/China”, illustrando ai vertici dell’Ateneo messinese le caratteristiche e l’esperienza della sua Università nell’ambito del settore della ricerca;  dopo essersi soffermato sulla descrizione dei principali settori in cui opera il suo Ateneo, il  prof. Daoling ha presentato gli step che il nostro Ateneo dovrà affrontare per aderire a questo progetto. In particolare le linee guida prevedono un accordo con le Università e i centri di ricerca cinesi e l’individuazione di istituzioni che abbiano peculiarità simili a quelle della nostra regione; ciò renderà possibile, tra l’altro,  l’apertura di corsi di studio a studenti stranieri, l’organizzazione di corsi e seminari con la partecipazione di ricercatori e visiting professorships.

Subito dopo, il dott. Michele Genovese, Senior Officer dell’APRE( Agenzia per la promozione della Ricerca Europea)  ha parlato di cooperazione internazionale nella prospettiva del prossimo Programma quadro “Horizon 2020” e ha affrontato il tema della possibilità di attiva partecipazione dell’Università di Messina, anche nel Programma “Smart Specialisations” per i Fondi Strutturali Comunitari. L’ iniziativa Smart Specialisation mira a coinvolgere le istituzioni sostenendole a definire, in linea con gli obiettivi di Europa 2020, le proprie strategie di sviluppo in funzione delle quali identificare le aree e i temi prioritari su cui concentrare, attraverso un approccio di sistema, gli interventi locali, regionali, nazionali ed europei.
Una sfida che può essere vinta solo costruendo le sinergie appropriate tra i diversi Programmi. Si tratta di mettere a punto meccanismi, procedure e regole che possono permettere ai partecipanti, di proporre importanti progetti, integranti strumenti finanziari e attività diverse appartenenti nel caso specifico a Horizon 2020 e ai Fondi Strutturali, in materia di ricerca, innovazione, infrastrutture e formazione.

Nei giorni scorsi il prof. Daoling ha partecipato inoltre ad una riunione tecnica con i Presidi delle Facoltà dell’Ateneo durante la quale ha illustrato le linee guida di uno studio sull’apertura a Paesi terzi, dei programmi cinesi ed inoltre progetti e possibilità di cooperazione per l’Università di Messina ; il prof. Daoling  è stato, tra l’altro,  ospite della Facoltà di Ingegneria dove ha  presentato i risultati delle ricerche scientifiche nello sviluppo e sfruttamento industriale dell’Università CICTA di Pechino, illustrando circa 80 brevetti e le loro applicazioni industriali.

Nei mesi scorsi l’avv.  Giuseppe Cardile, Direttore Amministrativo dell’ Università di Messina, si era recato  nella Repubblica Popolare Cinese per  presentare l’Università di Messina come potenziale promotore e beneficiario di iniziative di collaborazione. Negli incontri di questi giorni con i ricercatori messinesi sono state programmate concrete  iniziative di cooperazione scientifica con uno dei più prestigiosi Atenei cinesi che ancora una volta rende l’Ateneo protagonista di una ormai consolidata politica di internazionalizzazione.

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