Comunicato N° 175 del 3 Settembre 2020

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L’Università di Messina entra direttamente nella fascia 501-600 del ranking di Times Higher Education  su oltre 1500 università pubblicate (e circa 4000 valutate). I dati si riferiscono all’anno 2019.

UniMe, inoltre, si piazza alla posizione 461  per la qualità della sua ricerca (miglior indicatore) ed è 27° tra le italiane tra le 49 pubblicate (e oltre 70 valutate).

Soddisfazione è stata espressa dal Rettore prof. Salvatore Cuzzocrea: “La nostra Università viene classificata per la prima volta nel prestigioso ranking Times Higher Education – una tra le classifiche di maggior impatto a livello internazionale. Particolarmente apprezzabile è stata la prestazione della nostra ricerca scientifica: secondo l’agenzia inglese UniMe è tra le prime 500 al mondo per il suo tasso di citazioni internazionali, in posizione 461°. Il risultato premia lo sforzo costante dell’Ateneo verso l’eccellenza didattica e scientifica”.

Tra le università siciliane, Messina è nella fascia 501-600, in compagnia di un altro ateneo quello di Catania (insieme al Politecnico di Torino, e le università di Ferrara, Trieste, Urbino, Tuscia, Sassari e Insubria).

Il ranking THE pubblica i suoi risultati per “pillar”; ogni “pillar” comprende diversi indicatori – con l’eccezione delle citazioni e del fatturato derivato dall’industria, che vengono considerati a parte. 

La metodologia completa per la valutazione di THE comprende 3 “pillar” oltre a due indicatori. 

Una parte importante di questo ranking, è inoltre, data  dal sondaggio accademico reputazionale gestito dall’agenzia.

I due indicatori “secchi” sono le citazioni e il fatturato derivato dalle imprese.
I 3 pillar invece sono:
        –Didattica composto da: i risultati del loro sondaggio accademico per la didattica, la ratio studenti/docenti, dottorati erogati/lauree erogate, dottorati erogati/numero di docenti, fatturato istituzionale;
        –Ricerca composto da: i risultati del loro sondaggio accademico per la ricerca, il fatturato della ricerca, la produttività della ricerca (quest’ultimo deriva a sua volta dal numero di pubblicazioni totali su Scopus scalato per il numero di docenti dichiarati da ogni università e normalizzato per discipline);

        – Internazionalizzazione composto da: ratio di studenti internazionali, ratio di docenti internazionali e numero di pubblicazioni internazionali con almeno un co-autore internazionale.

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