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In Ateneo riflessione sul decentramento infracomunale

Comunicato N° 339 del 6 Dicembre 2018

Stamane, la Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti,  ha ospitato il convegno “Il Decentramento Infracomunale”.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, del prof. Marco Centorrinno (Coordinatore CdL in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche) e dell’avv. Vincenzo Ciraolo (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina), sono intervenuti il prof. Pierangelo Grimaudo, l’On. Cateno De Luca, sindaco di Messina, la dott.ssa Mariafernanda Gervasi, Portavoce Comitato “DecentraMe”, il dott. Alberto De Luca, Presidente IV circoscrizione. 

“Il tema del decentramento infracomunale – ha esordito il prof. Moschella – è importante poiché ricade in ambito cittadino riferendosi all’avvertita crisi di rappresentatività politica generale che i cittadini necessitano di veder colmata. Organizzare un incontro simile consente di aprire un dialogo sull’argomento, svincolandosi da considerazioni semplicistiche”.

“Questo evento – ha detto l’avv. Ciraolo – muove da una iniziativa e da un riferimento normativo regionale importante. E’ bene riflettere su ciò che può essere utile ad eliminare lo scollamento ed il distacco tra amministrazioni e cittadini. Questo incontro rappresenta una opportunità per rapportarci fisicamente e direttamente sulla tematica del decentramento infracomunale”.

Questa attività – ha dichiarato il prof. Centorrino – ha un’ampia valenza per gli studenti che sono qui oggi. Lo sforzo di unire all’attività tradizionale di lezione appuntamenti similari, ha un grande valore pratico e può aiutare gli studenti ad affrontare le sfide a cui  potranno essere chiamati nel loro futuro. La partecipazione studentesca, dunque, è il miglior payoff in ragione di ciò che facciamo e proponiamo. La comunicazione, attraverso i social, ha sicuramente anticipato forme di decentramento amministrativo che possono apparire complesse e, talvolta, distorsive. Oggigiorno la  comunicazione sta diventando sempre più politica ponendoci di fronte a sfide sempre più rigorose.

I Comuni – ha commentato il prof. Grimaudo – hanno un ruolo che si è rafforzato nel tempo, divenendo ancor più forte negli anni Novanta. Anche in periodi complessi, come negli anni del Fascismo, i Comuni non hanno mai cessato di mantenere i propri compiti di gestione dei servizi e rappresentanza della comunità. In sé, dunque, il Comune sintetizza gli ideali di democrazia, sia in entrata che in uscita. Per queste ragioni, deve garantire le risposte adeguate in base all’ordinamento giuridico di riferimento. In tema di decentramento infracomunale, l’esempio di Messina può essere fondamentale per favorire una serie di riflessioni:  si tratta di una città di 243 mila abitanti, con circa 53 chilometri di costa. Vale a dire solo due chilometri in meno rispetto al raccordo anulare di Roma. Una comunità disposta lungo un territorio così esteso ha, di luogo in luogo, esigenze diversificate anche in termini di servizi. Per assolvere questo compito, l’ordinamento giuridico fornisce ai Comuni due strade: creare circoscrizioni; utilizzare altre forme di decentramento da poter scegliere. In un certo senso, dunque, il decentramento può diventare lo snodo per la partecipazione, per la gestione dei servizi e per diminuire quel senso di scollamento, con le amministrazioni, avvertito dai cittadini. Molti servizi potrebbero essere decentrati per il beneficio collettivo”.

Le circoscrizioni – ha aggiunto – la dott.ssa Gervasi – rappresentano l’arma contro lo scollamento più volte evidenziato dagli altri relatori. Con l’iniziativa del Comitato ‘DecentraME’ vogliamo far si che venga dato seguito alla normativa regionale, affinché entro gennaio possa essere attuato il decentramento amministrativo da parte del Comune di Messina. Fin qui, il Comitato ha riscosso ampia partecipazione a riprova del fatto che i cittadini avvertono l’esigenza di una maggiore rappresentanza e rappresentatività. Le circoscrizioni non desiderano sostituirsi all’operato municipale, ma vogliono rappresentare un’opportunità per evitare i disservizi più semplici, come ad esempio la mancanza d’illuminazione in un determinato punto stradale. Ad oggi, purtroppo, il consigliere di quartiere o di circoscrizione non dispone di un ruolo operativo, bensì solo consultivo. La sua opera, in un territorio così ampio, sarebbe fondamentale. L’obiettivo del Comitato è quello di far attribuire alle circoscrizioni deleghe per la manutenzione ordinaria, il verde pubblico ed altri settori, mediante bilanci autonomi, lasciando ai consiglieri comunali le macro aree”.

In qualità di Presidente della IV circoscrizione – ha raccontato il dott. Albero De Luca – posso affermare che, sulla carta, le circoscrizioni dispongono già di un regolamento (risalente al 2005), con enormi poteri, rimasto però inattuato. Le possibilità di intervento riguarderebbero l’igiene, lo sport, le scuole, i servizi sociali e molti altri ambiti. Attuare il decentramento amministrativo vorrebbe dire diminuire le distanze con i cittadini, a cui le circoscrizioni sono molto vicine mediante un rapporto continuo. La presenza delle circoscrizioni, vere e proprie interfacce democratiche, risiede perciò nella logica di miglioramento e razionalizzazione dei servizi per la città”.

La previsione normativa ed il decentramento amministrativo – ha concluso il sindaco di Messina – devono essere calati nella realtà cittadina in cui viviamo ormai da tempo. Siamo attualmente in regime di pre dissesto, dunque sottoposti al riequilibrio finanziario. In  un contesto del genere, ritengo che il decentramento amministrativo non sia attuabile. La semplificazione burocratica e la flessibilità possono, invece, rappresentare la risposta per garantire e velocizzare i servizi. Durante la mia esperienza a Santa Teresa Riva sono stati invece istituiti i Comitati civici che ritengo essere un’opzione più semplice e rapida da attuare anche a Messina. Se il decentramento è sinonimo di partecipazione, dunque,  propongo di modificare il regolamento e di istituire i Comitati civici di villaggio, per rivitalizzare quelle zone che stanno rischiando l’isolamento e salvaguardare le identità storiche della città”.


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