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Incontro dello Staff tecnico della Nazionale di sci con gli studenti di Scienze Motorie alla Cittadella Sportiva Universitaria

Comunicato N° 115 del 22 Maggio 2013

Il Direttore Tecnico della Nazionale di Sci alpino, Claudio Ravetto ed il preparatore atletico Vittorio Micotti (presenti anche l’allenatore Simone Del Dio  e l’altro preparatore Tommaso Frilli) hanno incontrato gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Motorie, Sport e Salute  alla Cittadella Sportiva Universitaria dell’Annunziata, dove lo staff azzurro risiede durante la settimana di allenamento a Messina, in preparazione ai XXII Giochi Olimpici invernali che si svolgerano a Soči (Russia) nel febbraio 2014.

L’incontro, introdotto da Davide Labate, giornalista messinese e “voce” della Rai per gli sport invernali e che ha visto la partecipazione del prof. Ludovico Magaudda, coordinatore del Corso, ha rappresentato un utile momento didattico del percorso formativo dei numerosi studenti presenti, che hanno colto al volo l’occasione di potersi confrontare con uno staff tecnico di prim’ordine, quale quello della nazionale di sci.

La preparazione pre-gara, le difficoltà che affrontano gli atleti, l’aspetto psicologico, l’evoluzione tecnologica che ha interessato in questi ultimi anni gli sci, i viaggi in quasi tutto il mondo, sono stati alcuni temi sui quali si è soffermato Claudio Ravetto: ”Lo sci è uno sport di situazione – ha spiegato  il D.T. –  basato fondamentalmente sulla tecnica, che si inizia a praticare in giovanissima età, in media a 4, 5 anni, molta importanza in questa disciplina viene data alle variabili che sono innumerevoli,  non esiste una curva simile all’altra, il numero di gara è fondamentale rispetto alle condizioni della pista e del tempo, gli atleti  rivedono gli errori commessi nei filmati  di ogni gara che noi registriamo”.

Ravetto ha ancora sottolineato che il “treno bianco” è in giro per il mondo in media 280 giorni l’anno, che la quasi totalità degli infortuni (inevitabili) riguarda il ginocchio e la schiena, che la forza che ogni atleta sviluppa in gara è notevole essendo lo sci uno sport di caduta per cui è necessaria una preparazione continua, anche nel periodo in cui non si gareggia, che lo sciatore nella gara, quando affronta le curve, per evitare di uscire deve porre in essere una manovra chiamata “anticipo motorio” (in pratica una sorta di “controsterzo”), che il picco massimo di rendimento si ottiene tra i 26/27 anni ed i 32.

Ravetto ha poi parlato degli enormi costi che deve sostenere la Federsci per il mantenimento delle squadre nazionali (“nello sci non esistono squadre di club”), che lo sci maschile è lo sport italiano che funziona meglio in  rapporto ai risultati conseguiti, che la teconologia ha dato una grossa mano alla performance degli sciatori, ognuno dei quali oggi può disporre di 2, 3 paia di sci, che lo staff tecnico della nazionale è molto preparato ( “siamo  laureati in educazione fisica o scienze motorie”) ed è integrato da uno psicologo “perché l’aspetto mentale è molto importante nella gestione complessiva dell’atleta”.

Vittorio Micotti, preparatore atletico, è intervenuto per chiarire alcuni aspetti della preparazione atletica che nello sci alpino va fatta  per tutto l’anno (lo scopo è aumentare la performance e diminuire gli infortuni), accennando anche agli studi fatti nel mondo scientifico relativamente ai fattori limitanti la performance dello sciatore e alla biomeccanica del gesto sportivo (“mettendoli insieme si è riusciti a creare un modello fisiologico dell’atleta sciatore”): “Gli aspetti fondamentali di una buona preparazione atletica pre-gara che si sviluppa per 12/14 settimane devono puntare allo sviluppo della forza eccentrica, della resistenza e della velocità”.  

Un ultimo passaggio dell’intervento di Micotti ha riguardato l’uso della bicicletta nella fase di preparazione, visto che gli sciatori  azzurri a Messina effettueranno giornalmente allenamenti in bici (programma“Sicilia in tour”) che li porterà sulle strade provinciali di Messina (zone jonica e tirrenica), e che comprende anche una cronoscalata a Dinnammare ed un “giro dell’Etna: ”La bici serve a migliorare la condizione aerobica, abbassa lo stress, aumenta le difese immunitarie e contribuisce a migliorare  la performance”.


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